Come diveniamo noi stessi

Come diveniamo noi stessi

Capire come diventiamo noi stessi è molto più facile di quanto comunemente si pensi; per conoscersi meglio non è obbligatorio andare nel profondo

Gli Stati dell’Io ovvero come diventiamo noi stessi….

Per poter conoscere come diventiamo noi stessi, quello che siamo e quello che pensiamo occorre rifarsi ad una teoria della personalità.

In che modo gli esseri umani costruiscono la loro personalità ? A questa domanda la psicologia e la psicanalisi cercano di rispondere da più di 100 anni. Nella speranza che in un futuro non troppo lontano si arrivi a un modello unificato del carattere e della personalità umana, abbiamo oggi a disposizione numerose teorie. Una di queste, l’Analisi Transazionale, fondata da Eric Berne negli anni 50, consente una comprensione facile dello sviluppo della personalità.

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1 – Il bambino assorbe i modi di essere, di parlare, di pensare, di agire di concepire il mondo che desume da come vede mettersi in relazione tra loro e con lui gli adulti che fanno parte dell’ambiente. Cioè introietta, fa proprio, assimila, l’ambiente familiare nel quale vive, con i suoi modi di pensare e di agire che diventano dei principi, delle regole che influenzeranno la sua personalità completa di reparto. L’ introiezione dei modi di pensare e di agire degli adulti presenti nel suo ambiente  determina  lo stato  dell’Io Genitore.

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2 – il progressivo formarsi nella mente del bambino di tutta una serie di esperienze legate al contatto diretto con la realtà determina lo stato dell’Io Adulto. La realtà viene sperimentata e affrontata in modo diretto e responsabilizzato quando si guarda, si giudica e si sente il mondo con i propri occhi e le proprie orecchie. Lo stato dell’Io Adulto è in grado di alterare le regole culturali e familiari incluse nello stato dell’Io Genitore. Lo stato dell’Io Adulto inizia a formarsi già durante i primi mesi di vita quando il bambino attraverso la sperimentazione dei sensi, del linguaggio e con l’aiuto del gioco comincia a trarre le conclusioni e a sentirsi un’entità autonoma capace di pensare e di decidere.

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3 – anche dopo il raggiungimento dell’età adulta permangono dei modi di pensare, di reagire e di scegliere che sono tipici dell’infanzia che costituiscono lo stato dell’Io Bambino;  un adulto, in genere responsabile di tutto quello che trova, può divenire di nuovo incapace di reagire di fronte ad superiore che gli urla contro e ritorna a comportarsi come quando da bambino si sentiva inerme e indifeso di fronte ai rimproveri del padre arrabbiato per qualche sua marachella. Ancora, l’essere umano adulto si comporta come un bambino quando si diverte, gioca e da sfogo a bisogni semplici come il sesso o il cibo.

Al momento della nascita l’essere umano viene proiettato in un ambiente interpersonale che lo accompagnerà durante tutto lo sviluppo psicofisico. I genitori, o chi per loro, costituiscono il filtro continuo per tutte le esperienze di contatto con il mondo interno ed esterno. Se il bambino ha fame piange in quanto reagisce e segnala uno stato di malessere interno: quello che succederà in risposta al suo pianto sarà determinante per le loro esperienze. Possiamo affermare con certezza che fin dall’inizio della sviluppo l’evoluzione della personalità dipende da due fenomeni fondamentalil’ambiente interpersonale nel quale nasce e cresce il bambino; l’innata capacità del bambino di reagire e di adattarsi alle condizioni in cui si trova. L’analisi transazionale mette a fuoco la sua visione dello sviluppo della personalità proprio partendo da queste due polarità: il bambino e l’ambiente che lo circonda che include i genitori o le figure genitoriali che eventualmente li sostituiscono, i cosiddetti “care givers”.

come si forma la personalità

Quindi la personalità si costruisce attraverso l’elaborazione attiva da parte del bambino che realizza delle esperienze interpersonali che l’ambiente che lo circonda gli propone. L’interazione con i genitori o con i loro sostituti è indispensabile per interiorizzare le norme e modelli di comportamento. In ogni caso la personalità si compone di tre dimensioni principali: Stati dell’Io Genitore, Adulto e Bambino; il diverso equilibrio tra gli Stati dell’Io, sia nel nostro interno che nelle relazioni, porta a diversi comportamenti e atteggiamenti che sono caratteristici della personalità di un individuo adulto.

L’influenza delle parti antiche della personalità (Genitore e Bambino) sulle decisioni coscienti della persona rimane al di fuori della percezione cioè ognuno di noi non si rende conto di decidere ciò che in realtà esprime, norme introiettate dei genitori oppure paure o illusioni del bambino.

Nel 1957 Eric Berne, nell’articolo “Ego states in psychoterapy”, menziona per la prima volta i tre Stati dell’Io e usa il diagramma con i tre cerchi che li circoscrivono. Berne descrive uno Stato dell’Io fenomenologicamente come un sistema coerente di sentimenti riferiti a un determinato soggetto, operativamente come un insieme coerente di modelli di comportamento, e pragmaticamente come un sistema di sentimenti che motivano il corrispondente insieme di modelli di comportamento. I tre Stati dell’Io  di base di una persona possono essere rappresentati con il diagramma della personalità.