Cambiare è possibile

Cambiare è possibile

“[…] il terapeuta non guarisce nessuno. Egli però può aiutare la persona a rimettere in moto il proprio potenziale auto-curativo “

(Eric Berne 1966)

La teoria dell’AT è basata su un modello decisionale: i comportamenti non OK denotano strategie che conducono verso comportamenti psicopatologici disfunzionali. Queste strategie di vita vengono decise e intraprese fin da bambini. Ogni bambino apprende comportamenti specifici e decide per sé un piano di vita (il copione) che lo guiderà dall’infanzia fino all’età adulta. Seppure ogni bambino abbia capacità cognitive ed emotive limitate, così come un esame di realtà ridotto, e sebbene le sue decisioni siano influenzate dai genitori e dall’ambiente in cui egli vive, le decisioni e le strategie di copione rappresentano la modalità peculiare con cui quel bambino, e solo quello, ha creduto fosse possibile sopravvivere e ottenere quanto desiderava da un mondo che poteva sembrare, o che invece era davvero, ostile.

Il copione deciso nell’infanzia comporta una serie di modelli di comportamento che arrivano fino all’età adulta. Gli individui seguono tali modelli anche se gli stessi risultano essere controproducenti e persino dolorosi. Per tale ragione, da adulti è possibile imparare a leggere e conoscere tali decisioni prese nell’infanzia e sostituirle, ovvero cambiarle, con altre più adeguate.

Poichè ogni bambino ha deciso da sé il proprio piano di vita, egli ha il potere di cambiarlo, in qualsiasi momento e tanto più da adulto.

Per ottenere questo cambiamento non è sufficiente essere consapevoli di schemi e modelli di comportamento e quindi del copione di vita; è necessaria la decisione attiva e consapevole di cambiare questi schemi. Solo in questo modo, il cambiamento può essere reale e duraturo.

Il termine cambiamento è legato a quello di guarigione. Berne nel 1966 scriveva:

“[…] il terapeuta non guarisce nessuno. Egli però può aiutare la persona a rimettere in moto il proprio potenziale auto-curativo“. La così detta vis medicatrix naturae.

Egli utilizza la metafora dei “ranocchi e principi” per sottolineare che “guarire” significa togliersi la pelle di ranocchio e riprendere lo sviluppo interrotto di principe o di principessa e che il terapeuta deve agire per metter in moto il potenziale auto-curativo.

Sempre a proposito di guarigione, Berne sostiene che per guarire ed uscire quindi dal proprio copione è necessario recuperare la propria autonomiacosa che comporta tre importanti capacità proprie di ogni essere umano:

la consapevolezza, cioè la capacità di esser in contatto con il presente senza farsi condizionare dalle esperienze del passato;

la spontaneità, cioè la capacità di fronteggiare le situazioni potendo scegliere liberamente tra tutte le sensazioni, i pensieri e i comportamenti che ogni individuo può sentire, pensare ed agire senza costrizioni, utilizzando liberamente tutti e tre gli Stati dell’Io.

la capacità di intimità, cioè la capacità di condividere liberamente le emozioni, i pensieri e i comportamenti con un’altra persona. E’ l’intimità che permette alle persone di creare legami dando e ricevendo affetto.

Schiff e Schiff (1975), due autori molto importanti per l’ l’AT descrivono l’autonomia come il superamento della passività.

Un individuo autonomo è capace, attivamente, senza appoggiarsi ad altri ed utilizzando le capacità del proprio Stato dell’Io Adulto, di elaborare soluzioni ed intraprendere azioni volte al superamento di un problema.

Un individuo passivo, invece, secondo Schiff e Schiff, tende a svalutare e a distorcere parte della propria esperienza e a ricercare la causa delle proprie sofferenze, così come la soluzione ad esse, negli altri e nel destino.

L’origine di questa passività è da ricercare in relazioni simbiotiche non risolte. Nelle relazioni simbiotiche due persone dipendono l’una dall’altra e agiscono come se fossero un’unica persona, senza utilizzare tutti i propri Stati dell’Io.