La relazione terapeutica

La relazione terapeutica

Il contratto tra psicoterapeuta e paziente

Parlare di contratto in una relazione d’aiuto come quella tra psicoterapeuta e paziente potrebbe facilmente causare malessere e rimandare ad ambiti completamente diversi e a circostanze amministrative e/o burocratiche. Questo malessere è importante che sia superato perchè il contratto in psicoterapia è uno strumento indispensabile per proteggere entrambe le parti e permette di capire punti chiave dell’argomento.

Il terapeuta riceve la fiducia del paziente e ha la grande responsabilità di gestire tale fiducia soprattutto gestendo il potere che gli viene conferito da tale fiducia e dalla inevitabile dipendenza da lui. Il paziente affiderà al terapeuta la sua intimità, la sua insicurezza, i suoi segreti e suoi pensieri incoffessabili. E’ un potere e una dipendenza che ricordano il rapporto tra genitore e figlio e, come un buon genitore, il terapeuta ha bisogno delle seguenti caratteristiche:

  • non dovrà essere dipendente dal figlio/paziente perchè in possesso di una sua vita affettiva e sociale che gli permette di soddisfare i suoi bisogni indipendentemente dal figlio; ad esempio non investirà sul paziente in termini di aspettative e bisogni. Il terapeuta, come un buon genitore, si occupa della crescita emotiva del suo paziente e ha come obiettivo primario l’indipendenza del paziente.
  • è affettuoso e normativo in modo bilanciato e proporzionato ai bisogni e alle circostanze; fornisce atteggiamenti supportivi e affettivi ma limita e pone confini nel caso che il paziente/figlio travalichi o ignori i limiti posti dalla realtà. Nell’ambito della relazione terapeutica, quindi, il limite è costituito proprio dal fatto che non si tratta di un genitore “reale” ma di una metafora del genitore; i limiti vengono quindi forniti dalla natura professionale del contratto.

Il rispetto dei limiti del contratto è un punto indispensabile e primario.

Un contratto prevede un accordo esplicito e verbalizzato sugli obiettivi della relazione terapeutica: terapeuta e paziente concordano sulla necessità e sull’utilità di intervenire su problemi emotivi e relazionali utilizzando la competenza professionale del terapeuta.

Il contratto non presuppone, però, che la relazione terapeuta-paziente sia “alla pari” poichè dei due è il terapeuta ad avere capacità di valutazione e a decidere cosa sia meglio per il paziente. Una metafora consente di capire meglio questo concetto:

“la terapia è come una barca su cui terapeuta e paziente navigano insieme; entrambi possono decidere e concordare dove andare e quali mari esplorare ma solo il terapeuta, soprattutto all’inizio, è in grado di governare la barca e di evitare pericoli e incognite perchè conosce gli strumenti della barca, il meteo e i mari dove si può navigare; il paziente imparerà, aiutato dal terapeuta, a governare fino al punto di essere in grado di andare da solo” 

Come funziona la psicoterapia ?

Alcuni punti devono essere chiari per il paziente e devono essere spiegati dal terapeuta prima di iniziare qualsiasi percorso:

  • La psicoterapia è basata sulla collaborazione tra due persone e non produce effetti se non con la partecipazione attiva del paziente.
  • Il lavoro consiste nella esplorazione delle componenti razionali ed emotive della personalità del paziente
  • La durata non è prevedibile in modo preciso ma solo approssimativamente
  • Il lavoro ha un costo di cui il paziente deve farsi carico preferibilmente personalmente
  • Come tutti gli interventi medici, il terapeuta ha l’obbligo della confidenzialità e riservatezza (segreto professionale)

Professionalità e deontologia del terapeuta

La competenza professionale del terapeuta è quella che consente di aiutare il paziente a risolvere i propri blocchi, i propri malfunzionamenti e i propri conflitti in modi che egli possa aumentare le possibilità di benessere, equilibrio e felicità; è quella che consente di capire l’altro aiutandolo a intervenire sui problemi per i quali ha chiesto aiuto.

La deontologia è quella di rimanere nei limiti professionali del rapporto, limiti che possono essere messi a rischio dall’intimità psichica e dai sentimenti di dipendenza e affetto. Una grande psichiatra e psicoterapeuta (Silvia Daini) diceva che nella stessa della terapia qualsiasi cosa era consentita fatti salvi i contatti fisici, amorosi o aggressivi che fossero.

Che cosa da lo psicoterapeuta ?

  • Fornisce informazioni chiare e dirette sui suoi titoli, sul tipo di psicoterapia che intende svolgere, sui costi e, in modo approssimativo, sulla durata della relazione.
  • Garantisce riservatezza assoluta
  • Informa il paziente sui fini e sulle possibilità di successo della terapia eliminando qualsiasi aspettativa miracolosa o magica di “guarigioni” rapide e definitive.
  • Offre uno o due colloqui orientativi prima di formulare ipotesi diagnostiche e progetti terapeutici.
 Che cosa da il paziente ?

Senza un atteggiamento attivo del paziente la terapia è destinata al fallimento. Quindi al paziente deve essere chiaro fin dall’inizio che:

  • dovrà mettersi in gioco ed essere disponibile a lavorare su se stesso
  • non esistono effetti immediati e miracolosi come quelli dei farmaci; per conoscersi e per conoscere i motivi veri del proprio malessere occorre tempo.
  • dovrà investire risorse sia in termini di tempo (non meno di 1 seduta a settimana) che di denaro