Psicoterapia : domande, risposte e pregiudizi

Psicoterapia : domande, risposte e pregiudizi

Da cosa derivano le difficoltà di orientamento e comprensione su argomenti che riguardano la salute mentale ?

Michele Novellino, mio maestro e supervisore, sentì il bisogno, quasi 20 anni fa, di pubblicare un volume dal titolo “Scegliere lo psicoterapeuta, come e quando”, una vera e propria guida/bussola per orientarsi nel mondo che inizia con “psi”. Cito testualmente un brano tratto dal capitolo 1, quello introduttivo:

“un pomeriggio mi trovo ricevere una coppia di genitori che accompagnano il figlioletto di una decina d’anni. I due sono preoccupati per alcuni comportamenti del figlio; la visita mi dimostra ben presto che si tratta di una situazione di ansia dovuta a una difficoltà della coppia a trovare un’armonia più generale, e questo anche nell’educazione del figlio. Stranamente ma non troppo il primo spunto circa l’assoluta normalità del figlio mi viene proprio da un riferimento di quest’ultimo alla mia presenza. Dopo pochi minuti, il ragazzino mi chiede con tono diretto e lievemente risentito: “ma tu sei uno strizzacervelli ?”, Rispondo di sì, e di rimando chiedo come l’avesse compreso (Il lettore avrà intuito che i genitori avevano raccontato che ero un amico); la risposta arriva pronta: “ho visto uno che faceva le tue stesse domande,nella puntata di …..”(e nomina un certo telefilm di gran successo tra i giovani).”

Questo episodio mette in luce che la psicoterapia, scienza e professione giovane rispetto ad altre più antiche, risente molto dell’immagine che è stata prodotta attraverso i moderni canali di comunicazione e conoscenza come ad esempio giornali televisione e rete. Purtroppo il risultato è che spesso vengono mescolati nella stessa pentola professionisti seri e venditori di fumo, scienziati di vecchia data e ipnotizzatori da baraccone. Questo ha causato un’immagine assolutamente approssimativa di una professione che richiede competenza ed etica e di cui le persone hanno un gran bisogno

Psicoanalisi e psicoterapia sono la stessa cosa ?

SIgmund Freud, medico, neurologo e psicanalista, ideatore e fondatore della psicoanalisi, aprì la strada alla moderna psicologia e all’idea che corpo e mente sono intimamente legati, si condizionano a vicenda, e hanno delle parti di cui non si ha consapevolezza, cioè incoscienti.

Come sostiene Michele Novellino, senza di lui non esisterebbe la moderna psicologia e psichiatria e noi (psicoterapeuti, psicologi, psichiatri) non saremmo qui.

Ma molto tempo è passato e molte delle idee di Freud non si sono dimostrate corrette e reali, cosa facilmente comprensibile considerando i tempi che viveva.

Ma ancora oggi le parole che iniziano con “psi” portano molte persone a pensare a Freud e alla psicoanalisi, concetti spesso associati all’idea di malattia mentale, di follia.

La psicoanalisi è tuttora una disciplina psicoterapeutica praticata e diffusa e è una piccola fetta dell’ampia offerta di trattamenti psicoterapici disponibili. Quindi: psicoterapia e psicoanalisi non sono sinonimi.

Psicoterapia: CURA DELLE CONDIZIONI DI DISAGIO EMOTIVO E RELAZIONALE ATTRAVERSO UNA RELAZIONE D’AIUTO “GUIDATA” DA UN PROFESSIONISTA ABILITATO (modificato da Novellino, Scegliere lo psicoterapeuta, come e quando, Franco Angeli/Le comete)

Psicoanalisi: un procedimento per l’indagine dei processi psichici cui altrimenti sarebbe impossibile accedere; un metodo terapeutico basato su tale indagine per il trattamento dei disturbi nevrotici. Si tratta in pratica di rendere cosciente l’inconscio con un’analisi, guidata dall’analista, con cui è possibile dare significato a quanto regola la condotta e il comportamento dell’uomo.

Che differenza c’è tra psicologi, psichiatri e psicoterapeuti ?

Psicologia, psicoterapia, psichiatria….parole usate spesso in modo indiscriminato e interscambiabile: sono la stessa cosa ?

La psichiatria è una branca specialistica della medicina che si occupa dei disturbi mentali e del  mantenimento e il perseguimento della salute mentale; ciò viene ottenuto con strumenti medico-farmacologici, neurologici, psicologici, sociologici, giuridici, politici. La psichiatria è sovente maggiormente orientata verso l’identificazione del disturbo mentale o psicologico come derivante da un funzionamento anomalo a livello fisiologico del sistema nervoso centrale seguendo una prassi od ottica strettamente scientifico-materialista.

Gli psichiatri sono medici (specialisti in psichiatria, appunto !) possono prescrivere farmaci e praticare la psicoterapia cui sono abilitati “d’ufficio” dalla specializzazione.  Questa abilitazione “di ufficio” solleva dubbi e merita qualche considerazione. Esaminando i piani didattici delle scuole di specializzazione in psichiatria appare evidente che pochi crediti formativi sono dedicati alle tecniche di psicoterapia nel corso dei cinque anni di durata della scuola. (ad esempio 40-50 crediti su un totale di 300 crediti nei cinque anni); ci si può chiedere cioè a cosa servono quattro anni di di specializzazione in psicoterapia se gli psichiatri acquisiscono le competenze di psicoterapeuta in meno di un anno.

La psicoterapia è definibile come la terapia dei disturbi psichici basata sulla parola e sulla relazione tra terapeuta e paziente/cliente. E’ una specializzazione cui possono accedere sia i medici che gli psicologi; quindi, uno psicoterapeuta può essere un medico o uno psicologo. I medici psicoterapeuti possono prescrivere farmaci, gli psicologi psicoterapeuti no.

La psicologia è la disciplina che studia i processi psichici, mentali e cognitivi nelle loro componenti consce e inconsce. E’ una laurea quinquennale che conferisce, appunto, il titolo di psicologo.

Secondo l’articolo 1 della legge 56/89, La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito. Quindi, per legge, lo psicologo può fare: prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione, sostegno, sperimentazione, ricerca, didattica sia rivolte al singolo, al gruppo, fino alla comunità intera.

Lo psicologo, privo della specializzazione in psicoterapia, non è abilitato alla psicoterapia.

Psicoterapeuta: chi può definirsi tale ?

Psicoterapeuta è chi, in possesso della iscrizione all’albo dei medici o degli psicologi ha conseguito il diploma di specializzazione quadriennale in psicoterapia. Oltre a questa definizione formale e istituzionale possiamo proporre una definizione più strettamente professionale e di competenze: psicoterapeuta è chi si dedica al trattamento, alla cura, alla presente carico di persone che soffrono di disturbi, conflitti, problematiche di natura psicologica. L’oggetto del suo lavoro è la mente ed è oggettivamente molto difficile definire un territorio di intervento: non c’è un organo su cui si accentri l’attenzione dello psicoterapeuta mentre egli interviene sul comportamento, sui vissuti, sulle fantasie, in altri termini su quello che viene chiamato” il mondo interiore” dell’uomo.

Gli psicoterapeuti cercano di aiutare le persone a capire come hanno organizzato il loro mondo interiore; per far questo essi hanno bisogno di una buona conoscenza che padronanza di loro stessi: non si può aiutare a conoscere se non si è passati attraverso l’autoconoscenza

Psicoanalista: chi può definirsi tale ?

Si tratta di un termine abusato ed equivocato sia in buona che cattiva fede: psicoanalista non è chiunque si occupi della psiche, bensì colui o colei specializzato nell’applicazione del metodo psicanalitico costruito da Freud e che è iscritto a qualcuna delle associazioni psicoanalitiche riconosciute dai movimenti internazionali legati a Freud. In Italia esistono due associazioni riconosciute: la storica Società Psicoanalitica Italiana (http://www.spiweb.ite l’Associazione Italiana di Psicoanalisi (http://www.aipsi.it) Vengono considerati psicoanalisti anche gli affiliati al movimento junghiano, anche se quest’ultimo si rifà ad una teoria definita da Jung stesso come “psicologia analitica” proprio per differenziarla dalla psicoanalisi freudiana.

In cosa consiste la psicoterapia ?

La psicoterapia consiste nella cura delle condizioni di forte disagio emotivo e relazionale; la cura avviene attraverso una relazione d’aiuto guidata secondo scienza e coscienza da un professionista abilitato.

Da questa definizione nasce il bisogno di analizzare in dettaglio alcune parole e frasi.

Cura: la psicoterapia, pur non utilizzando farmaci e trattamenti invasivi, è un intervento di natura medica, il che non vuole dire che deve essere effettuata necessariamente da laureati in medicina e chirurgia. Significa che i professionisti che svolgono la psicoterapia, medici o psicologi che siano, hanno le stesse responsabilità di un medico che prescrive farmaci e fa diagnosi. Il che equivale a dire che l’utente è un paziente a tutti gli effetti: vuole essere aiutato perché il suo stato di salute è alterato. Quindi lo psicoterapeuta, anche se non è un medico come titolo, ha le stesse responsabilità e le stesse funzioni di un medico specialista, ossia quelle di aiutare i pazienti che si rivolgono a lui per recuperare il proprio stato di salute.

Relazione d’aiuto guidata secondo scienza e coscienza: lo psicoterapeuta offre la possibilità di affrontare i propri problemi in quanto è fornito della competenza specifica acquisita durante la specializzazione in cui ha maturato sia gli aspetti tecnici che quelli deontologici della sua professione.

Disagio emotivo e relazionale: la psicoterapia interviene in due grandi categorie di situazioni. Nella prima il paziente soffre di emozioni spiacevoli che determinano un senso di infelicità e ne limitano i comportamenti. Tali stati emotivi spesso sono cronici, incontrollabili e rendono difficili le normali interazioni con l’ambiente circostante. In genere i pazienti non riescono a dare un senso a tali stati e arrivano alla sensazione di essere totalmente incapaci di affrontare da soli le situazioni. Nella seconda condizione l’individuo accusa persistenti e ripetitive situazioni relazionali insoddisfacenti e limitative: solitudine, tendenza agli abbandoni, emarginazione, difficoltà ad accettare rapporti ineliminabili (figli, figure autoritarie).

Professionista abilitato: la psicoterapia è una professione a tutti gli effetti; allo stesso tempo per poter esercitare sono senza dubbio indispensabili alcuni aspetti umani particolari come interesse per gli altri, desiderio di aiutare, curiosità per l’animo umano. Queste doti devono essere affinate e sostanziate da capacità tecniche attraverso la specializzazione e attraverso il tirocinio pratico. Nelle doti umane che abbiamo ricordato si inseriscono problematiche personali che devono essere coscienti e devono essere controllate: chi vuole aiutare gli altri a conoscersi deve prima di tutto conoscere se stesso e le motivazioni che lo hanno portato ad aiutare gli altri. Per un medico o per un avvocato non è sempre necessario sapere le motivazioni profonde che lo spingono a svolgere una professione di tipo umanitario: ad esempio un chirurgo può essere un ottimo operatore anche senza conoscere i propri impulsi sadici o aggressivi, anzi molto spesso è meglio che non lo sappia ! Lo psicoterapeuta utilizza se stesso per aiutare gli altri: quindi lo strumento della relazione d’aiuto è la mente del terapeuta e quindi si deve conoscere bene cosa accade dentro se stessi per saper guidare l’altro. Essere abilitati significa aver imparato la disciplina fino al punto che gli insegnanti e i tutor ritengono sufficiente. I corsi di specializzazione devono essere completati fino alla certificazione finale che non è una garanzia in assoluto ma fornisce un criterio sulla disponibilità del professionista a svolgere quanto viene dichiarato necessario da colleghi più esperti affinché possa affrontare i problemi del paziente con serietà, competenza e deontologia.